Tempo fa, quando ancora ero solo sorella, stavo insegnando alla mia sorellina (quattordici anni più piccola di me) le varie parti del corpo
"dov'è la bocca?"
lei, con le sue mani paffute la indicava mettendo le labbra a cuoricino
"dove sono gli occhietti?"
I suoi piccoli indici andavano dritti sugli occhi che chiudeva strizzandoli.
Dopo una serie di parti semplici, ho cominciato con quelle difficili
"dov'è la clavicola?"
ovviamente lei non sapendolo rimaneva in attesa di delucidazioni
"dov'è l'intestino?"
e lei sicura come l'avesse sempre saputo... si mise le manine sulla testa
io dissi "nooo....non è li, è qui" portando la sua manina sulla pancia
ma lei continuava ad insister con la testa...dopo un pò capii il perchè
L' inTESTINO si trova, per un qualunque bimbo di due anni, in-TESTA.
La cosa mi fece sorridere...e volli ripetere "l'esperimento" quando divenni mamma... feci infatti lo stesso gioco al mio bimbo duenne... stesso gioco, stesso risultato :-D
sono disarmanti nella loro semplicità :-) buona settimana
RispondiEliminaTutto si insegna a 5 anni e mezzo se si vuole l'anatomia si può trasmettere..qui un'idea!
RispondiEliminahttp://robertafilavafilava.blogspot.com/2010/01/fatto-da-svevai-disegni-dei-bambini.html
coraggio anche io sono sola e anche se ho soltanto una figlia mi manca la famiglia accanto.però si vive lo stesso e tu ne sei la prova!
complimenti per il numero 3 perfetto peccato che io ho iniziato tardi!
roberta filava
@Lalaura: E' proprio vero!! ^_^
RispondiElimina@Roberta: I disegni della tua bimba li avevo già visti su FB, la miniatura mi aveva colpito particolarmente... il disegno sull'anatomia invece non lo avevo ancora visto... è dettagliatissimo, lascia a bocca aperta!!
Grazie anche per gli incoraggiamenti!!
E'11 anni che vivo lontana dai familiari ed è 8 anni che sono mamma, ma non è così facile abituarsi ad essere "soli".
E' proprio per questo che ho aperto questo blog, per confortare chi è sola o chi si sente sola e pensa di attraversare momenti insuperabili, perchè so cosa significa, ma come hai detto bene tu "si vive lo stesso"