Queste testuali parole le ho rivolte, prima di essere mamma, a mia zia (allora mamma di un bimbo di pochi anni) che mi ha guardato come dire "facile dirlo!"
Perchè era quello che immaginavo dovesse fare una mamma col proprio bimbo... come se un bimbo avesse bisogno solo di favolette...
Ora mi vergogno solo ad averle pensate quelle cose.
Prima di diventare mamma, avevo un sacco di tempo a disposizione, se avevo a che fare con i bimbi degli altri, mi divertivo un sacco, sono una persona creativa, quindi intrattenevo i bimbi con semplici lavoretti manuali, avevo pazienza ed energie, dovute sicuramente al fatto che dormivo tutta la notte, non come ora che son otto anni che non dormo una notte intera, mi sono così abituata ai continui risvegli che l'altra notte la Pulcina si è svegliata una sola volta contro le solite tre, mentre io mi son svegliata le solite tre volte...argh
Dicevo, prima di diventare mamma vedevo tutto molto facile o meglio, fattibile ed immaginavo sarebbe stato così divertente intrattenere i miei futuri figli.
Poi basta un fagottino che pesa poco meno di 4 kg e bastano alcuni giorni in sua compagnia che ci si rende conto che la teoria va a farsi benedire, perchè la pratica e tutta un'altra storia!!
Qualche giorno fa parlavo con mia cugina (che non è mamma) di come i figli di certe persone siano davvero maleducati .
"se fossero figli miei certe cose non le permetterei" Questo sosteneva mia cugina.
"Non è così facile come si crede" ribadivo io
Lei continuava a dirmi che certe cose non le si devono permettere ai figli, che poi vengono su capricciosi e poco educati, che certi atteggiamenti dei figli son dovuti al fatto che i genitori permettono loro di fare ciò che vogliono.
E io continuavo a dirle che le sue parole erano giuste, che ciò che diceva era perfetto, che se un figlio assume certi comportamenti è dovuto quasi certamente alle incoerenze di un genitore che dice NO mille volte, ma alla fine cede con un SI e il bambino, che scemo non è, capisce subito e la volta dopo approfitta di questo punto debole del genitore.
Tutto perfettamente giusto e logico...in teoria!
Ma sfido qualunque genitore a mettere in pratica la teoria davanti ad una bimba di 5 anni che si pesta in terra perchè vuole il rossetto della mamma e continua a pestarsi dopo innumerevoli NO e piange e strilla per minuti che sembrano eterni e la suddetta mamma teme che i vicini chiamino i carabinieri.
E sempre la stessa mamma, che non ha solo una bimba capricciosa da guardare, ma ne ha altri due e la cena da preparare e la lavatrice da scaricare e la roba da stendere e mille altre cose a cui pensare aggiunte alla stanchezza di notti insonni, alla fine dice non molto gentilmente "Tieni 'stò caspita di rossetto e smettila di strillare!"
E quella mamma lo sa che non ha fatto una cosa furba, ma l'altra alternativa sarebbe stata picchiare la figlia isterica prima che isterica diventasse la stessa mamma.
Quando è nato l'Ometto (primo figlio), la vita mi si è sconvolta e quando è arrivato ad un età che bisognava intrattenerlo, il mio intento di leggergli dei libri, come avevo rimproverato a mia zia, non sempre risultava fattibile, la casa perennemente sottosopra mi lasciava uno stato d'ansia costante...ma ogni tanto mi arrendevo al disordine e mi sedevo sul divano a leggere il suo amato Giulio Coniglio con l'Ometto sulle mie gambe che indicava con le manine paffute gli uccellini, le carote, topo Tommaso, oca Caterina...
Poi c'erano i momenti in cui dovevo assolutamente darmi da fare... e il tempo per leggere non c'era... e così, mi affidavo alla TV!
Desideravo diventare mamma anche se non sapevo a cosa realmente andavo incontro...e ho scoperto che anche se non era quello che pensavo, che anche se è difficile, alla resa dei conti, ci si guadagna... e se fosse stato così tragico avere un figlio, non ne avrei di certo fatti altri due.
Un ringraziamento a l'inventore della TV... e uno particolarmente speciale a Nicoletta Costa
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