domenica 25 luglio 2010

Pasta all'ossido di zinco per il cambio del pannolino

Non amo abusare delle paste per il cambio del pannolino, non ho mai usato nessuna pasta assiduamente ad ogni cambio, le ho sempre utilizzate solo in caso di necessità e quando mi accorgevo che il culetto dei miei bimbi era arrossato ne stendevo una modesta quantità nella parte interessata.
Ricordo una vacanza di otto anni fa quando l'Ometto aveva un brutissimo eritema da pannolino, non avevo portato con me la pasta all'ossido di zinco "tanto non la uso quasi mai" avevo pensato,
ma l'irritazione era davvero brutta e il mio bimbo urlava solo a sfiorarlo mentre lo lavavo sotto l'acqua fresca.
Non ci fu nulla che calmo' l'irritazione, nemmeno il genuino olio lavato che mi preparò mia nonna.
Dovemmo correre al supermercato più vicino e comprare l'unica pasta all'ossido di zinco che sapevo funzionare, cioè la Fissan...l'eritama si calmo e passò nel giro di mezza giornata.

So che alcune mamme non amano questo genere di paste perchè non fanno respirare la pelle...ma quando il culetto stà tutto il giorno dentro ad un pannolino, non credo che sia un po di pasta stesa in caso di reale necessità a non far respirare la pelle.

Alcuni mesi fa la Fissan mi ha proposto di provare la sua nuova pasta all'ossido di zinco "5 in 1"
Ero in procinto di partire (stavamo per traslocare) ed avendolo comunicato alla responsabile, mi è stato spedito il prodotto con urgenza così l'ho potuto ricevere prima del trasloco, sarà una sciocchezza, ma la cosa mi ha fatto piacere.

Alcuni giorni dopo aver accettato di provare la pasta "5 in 1", è arrivato il pacchetto.
Io amo ricevere posta...anche se contiene solo pubblicità, tanto più se contiene prodotti omaggio :-D

Ed ecco le mie considerazioni....

Una volta aperta la mitica "bustina gialla imbottita" ecco come mi si è presentato il prodotto

Una confezione bianca che da la sensazione che il prodotto sia più delicato della classica pasta Fissan che si presenta in blu.
La pasta è contenuta in un pratico tubetto in plastica, la consistenza della stessa è morbida e facile da stendere, è inodore, l'assenza di profumo è un buon segno, qualche possibilità in meno che dia allergie

Nella confezione sono indicate le 5 azioni racchiuse nel prodotto (ecco perchè 5 in 1)
-Azione protettiva
-Lenitiva
-Rigenerante
-Anti-enzimatica
-Anti-batterica

Leggendo così parrebbe che sia un prodotto innovativo e diverso dalla classica pasta Fissan, ma facendo una piccola ricerca si può apprendere che 4 azioni di questo prodotto son dovute alla presenza dell'ossido di zinco, il componente base di tutte le creme per il cambio pannolino

La pasta 5 in 1 di Fissan non è male, l'ho usata poco perchè la mia Pulcina fortunatamente non ne ha avuto bisogno spesso, ma in occasione di culetto arrossato, l'irritazione spariva nel giro di pochissimo tempo...solitamente al cambio successivo era già tutto ok.

Quando ho accettato di provare il prodotto, son stata chiara con la responsabile, avrei dato il mio parere che fosse stato positivo o negativo,
Di negativo non ho nulla da dire, ma vorrei fare un piccola precisazione, il prodotto non mi pare innovativo, non ha nulla di più della "vecchia" classica pasta Fissan se non il look più attraente e ricco di informazioni (informazioni di cui anche la classica pasta Fissan potrebbe appropriarsi)

Comunque sia, innovazioni o no, look rinfrescato o abito vecchio, trovo che la pasta Fissan sia la pasta all'ossido di zinco con il miglior rapporto qualità/prezzo e dopo la brutta esperienza di otto anni fa, cerco sempre di avere un tubetto di pasta Fissan a portata di mano... con la speranza di non doverla usare troppo :-)

martedì 20 luglio 2010

Dai la manina a mamma!

Questa è la frase che ogni mamma dice mentre è per strada col proprio bimbo, quando cammina sul marciapiede, quando deve attraversare la strada, quando deve scendere dal marciapiede...
Insomma, ogni mamma (e papà e nonna e nonno...etc..etc..) vorrebbe tenere sempre "sotto mano" il proprio bimbo mentre si cammina all'aperto.
Ovviamente anche io vorrei che i miei bambini mi dessero la mano alla mia richiesta, ma arrivati all'età dell'indipendenza, o meglio, nell'età in cui loro si sentono grandi, non è sempre facile farsi dare la mano, così ho escogitato un piccolo trucco,
collaudato con le due bimbette di casa (l'ometto è molto prudente e non c'era bisogno di dirglielo troppe volte)

Tengo a precisare che son contraria alle bugie anche se a buon fine, infatti spiego sempre ai miei bimbi che dare la mano è importante perchè ci son tanti pericoli e spiego quali sono senza usare mezzi termini "le macchine vanno veloci e possono investire, e se si viene investiti si potrebbe pure morire!"
però, in caso estremo e quando il bimbo non ne vuole sapere di pericoli e di macchine che corrono, ricorro a questo escamotage:

Faccio credere al bimbo che ad aver bisogno della mano, sia io e non lui
"dai la mano a mamma sennò cado!"

..beh, con le mie bimbe ha funzionato ;-) con l'ometto è bastato dirgli che le macchine potevano investirlo.

martedì 6 luglio 2010

Mutismo selettivo... non è semplice timidezza

Tempo fa Tiziana ha condiviso nella mia bacheca di facebook un link sul mutismo selettivo, mi sono incuriosita è ho chiesto informazioni in merito, lei è stata disponibile e gentile e oltre a rispondere alle mie domande mi ha
indirizzata al
sito dell' AIMUSE, un associazione fondata da genitori di bambini affetti da questo disturbo.

Nel sito si legge questa spiegazione al riguardo:

Il Mutismo Selettivo è un disturbo sconosciuto e apparentemente raro.
Colpisce principalmente i bambini ed è caratterizzato dall’incapacità di parlare in alcuni contesti sociali, nonostante lo sviluppo e la comprensione del linguaggio siano nella norma. Sono bambini che a casa non stanno mai zitti, mentre fuori o in presenza di estranei, in luoghi pubblici o in contesti sociali, come l’asilo o la scuola, non riescono a far uscire un solo suono dalla bocca, neppure riferito al riso o al pianto.
Non è un fenomeno dovuto a qualche disfunzione organica o a un’incapacità correlata allo sviluppo, ma è un disturbo legato all’ansia, inserito nel quadro della fobia sociale infantile.
In Italia c’è pochissima informazione a riguardo.

Mentre leggevo queste informazioni mi è tornato alla mente quando mio fratello da bambino faceva scena muta davanti ad estranei adulti, e mi son ricordata del fatto che la maestra delle elementari non conosceva la sua voce perchè per i 5 anni di scuola lui non ha mai parlato con lei

Al periodo (circa 25 anni fa), si pensava fosse solo "estrema timidezza", ora questo disturbo ha un nome "Mutismo Selettivo".

Mio fratello, pur rimanendo tutt'ora una persona introversa e riservata, ora parla tranquillamente con tutti, ed è per questo che con l'aiuto di Tiziana, ho pensato di fargli un' intervista.
Alle domande "tecniche" di Tiziana (in verde) ho voluto aggiungere alcune domande personali (in blu) ed ecco cosa ci racconta Andrea della sua esperienza:

Ciao Andrea, quanti anni hai?
31

Che studi hai fatto?
Mi sono diplomato in un istituto professionale come "Tecnico delle Industrie Meccaniche"

Che lavoro fai?
Attualmente ho una ditta individuale e realizzo lavori di grafica e web design.

Hai molti amici?
Non precisamente. Ho diversi amici con i quali ho buoni rapporti e diversi altri che però posso definire come "conoscenze".

Ti piace la compagnia?
Quando è buona sì. Non mi piace la troppa confusione anche se nel caso non faccio fatica ad ambientarmi.

Come descriveresti il tuo carattere?
Sincero, pignolo per ciò che mi interessa, riservato ma con "riserva", abbastanza intelligente quando mi ci metto d'impegno, serio ma non troppo, spiritoso con moderazione... e direi anche socievole quando ho interesse a socializzare.

Sei mancino?
No.

Ci sono persone che soffrono o hanno sofferto di ansia/depressione tra i tuoi più stretti famigliari?
No, che io sappia.


Quali erano i giochi preferiti/attività preferite dai 3 ai 10 anni?
Giocavo con le macchinine e le costruzioni. Mi piaceva più che altro costruire, inventare ed elaborare. Non ero troppo attratto da attività sportive.

Ti piaceva ascoltare musica?
Non in particolare. Tutt'ora ascolto poca musica anche se comunque mi piace la musica in generale e mi piace suonarla.

Con quanti coetanei, amici parlavi tranquillamente?
Con i miei compagni e con i miei amici coetanei parlavo tranquillamente, in particolare alle elementari avevo due compagni con cui andavo molto d'accordo e con cui tutt'ora ho un buon rapporto di amicizia.
Essendo comunque abbastanza introverso, solitamente non mi proponevo in modo spontaneo per giocare insieme a coetanei che non conoscevo.


C'erano dei luoghi o occasioni in cui non riuscivi a parlare neppure con loro?
Con i miei coetanei parlavo normalmente, anche se sempre con riservatezza e a seconda della confidenza che avevo con loro. Solo nel caso in cui c'erano persone adulte vicine, con cui "normalmente" non parlavo, allora mi "turbava" farmi sentire da queste e di conseguenza in quel caso evitavo di parlare anche con i miei coetanei (ma non perché non volessi parlare con loro).

Quali sono state le difficoltà maggiori nel periodo delle elementari?
Ero molto "mammone" e i primi giorni in prima elementare piangevo a dirotto perché non mi andava assolutamente di restare lì con persone che non conoscevo e lontano dai miei genitori. Lo stesso quando presi le prime volte lo scuolabus, ricordo che mi dovettero "strappare via da mia madre", anche se comunque viaggiavo con mia sorella che è un anno più grande di me.
Ricordo che in cinque anni di elementari non sono mai andato al bagno sia perché mi vergognavo, sia perchè non "potevo" chiederlo alla maestra quindi spesso capitava che, durante il rientro a casa, mi scappava sullo scuolabus e mi bagnavo i pantaloni non potendo trattenermi così a lungo (tanto sotto il grembiule non si vedeva).
Le difficoltà maggiori sono state più che altro per le maestre che mi dovevano interrogare leggendo il labiale sulla mia bocca.
In questo caso tentavano di invogliarmi a parlare nonostante siano state comunque abbastanza comprensive senza mai costringermi o essere troppo insistenti. Valutavano quindi il mio andamento scolastico in base ai compiti scritti e alle mie qualità comportamentali.


Ti ricordi come ti sentivi quando qualcuno insisteva nel farti parlare?
Non ricordo bene ma solitamente non mi infastidivo troppo, non parlavo e basta.
Ricordo che in qualche modo avevo anche "timore" di interrompere quel rapporto di silenzio che avevo stabilito con alcune persone. Avevo "timore" dell'impressione che avrei potuto dare a loro o agli altri se ad un certo punto mi avessero sentito parlare con qualcuno con cui "normalmente" non parlavo. Non mi piaceva assolutamente mettermi in mostra e quindi volevo, in un certo senso, evitare di creare scalpore ed essere messo al centro dell'attenzione, anche se (pensandoci ora) il mio silenzio mi metteva più in mostra di quanto avrei voluto invece evitare.

Ti ricordi le prime volte in cui hai iniziato a parlare con estranei?
Non ricordo nessun caso in particolare ma crescendo ho iniziato piano piano a non dare più importanza al parere che gli altri potevano avere nei miei confronti. Entrato in prima media ricordo che ho iniziato a parlare con gli insegnanti, cosa che non avevo fatto fino all'ora, e ricordo che nella mia classe c'erano alcuni miei compagni delle elementari che sapevano che non parlavo. Questo mi dava un po' fastidio inizialmente ma in quel caso ho preso forza d'animo e ho parlato tranquillamente.
Tutt'oggi, che sono comunque rimasto abbastanza riservato caratterialmente, in alcune situazioni in cui ho da espormi in maniera particolare verso gli altri (ad es. un colloquio di lavoro o parlare in pubblico) cerco di farlo in modo da non pensare a ciò che gli altri possono pensare di me. Questo ovviamente mi aiuta in qualche modo a rompere la mia innata "timidezza". Ad ogni modo questo è un ragionamento che ho elaborato crescendo e che posso fare ora perchè molte situazioni, per forza di cose, devo affrontarle in modo razionale.

C'è stato qualcosa che ti ha aiutato?
Esternamente no, che io ricordi. E' stata giusto la forza di volontà e il vedere il mondo in modo più maturo col passare degli anni, per cui ho preso coscienza che il mio silenzio non andava bene. Da piccolo non mi mettevo ovviamente "certi problemi".

Il passaggio alle medie... il silenzio c'era ancora?
No, come spiegato sopra.

Secondo te, che cosa avrebbero dovuto/potuto fare i tuoi cari o i tuoi insegnanti per te?
Personalmente, nel mio caso specifico, non credo ci sia stato qualcosa da fare in modo particolare. Probabilmente i miei genitori, gli insegnanti e le altre persone che mi stavano vicino, sono stati abbastanza comprensivi e pazienti e, nonostante non abbiano mai insistito più di tanto perché io parlassi, sono comunque cresciuto in modo normale integrandomi tranquillamente nella società. Il "problema" si è risolto con l'andar del tempo.

Vorresti dire qualcosa per incoraggiare i genitori di bimbi affetti da mutismo selettivo?
Sinceramente sto scoprendo solo ora di essere stato affetto da Mutismo Selettivo. Io l'ho sempre chiamata "timidezza".
Quello che posso dire è che il tempo è un buon rimedio nella maggior parte dei casi. Per me è stato così. Io personalmente non ho comunque ricevuto derisioni da parte della gente o dei miei compagni e amici. Ovviamente ogni caso ha le proprie peculiarità.


Abbiamo pensato a questa intervista sperando che possa dare conforto ai genitori che si ritrovano in questa situazione, per dire che quanto accade al loro bimbo non è un problema irrisolvibile o insuperabile, per far sapere che chi è affetto da questo disturbo, col tempo, con pazienza e con l'amore della famiglia può risolvere tranquillamente e diventare un adulto senza alcun problema.

Se vuoi approfondire l'argomento, visita il sito dell'AIMUSE
Se hai bisogno di confronto con altri genitori che stanno attraversando questa situazione, lo puoi trovare leggendo il il blog del Mutismo Selettivo.


Ogni bambino dovrebbe vedere riconosciuto il diritto di crescere serenamente
e di condurre una vita senza paure e ricca di gioia.
(dal sito AIMUSE)

sabato 3 luglio 2010

Regali per bambini (cosa evitare)

Questo post è ironico e dal gusto acidulo... leggetelo con leggerezza cercando di coglierte la sottintesa parte seria

Di regali per bambini ne esistono di tutti i tipi, per tutti i gusti e per ogni tasca.
Esistono regali utilissimi e regali che non hanno ragione d'essere.
Se siete invitati ad un compleanno, se volete fare un dono per una nascita, un pensiero per un battesimo, un regalino quando andate a trovare amici che hanno bimbi e voletei irritare fortemente i genitori del bimbo che riceverà il vostro dono, ecco una pratica lista di cose che vi aiuteranno a svolgere al meglio questo compito.

Scarpine da neonato.
A parte i tre giorni che di norma il bebè resta in ospedale con la sua mamma dopo il parto, è risaputo che una volta uscito da li, macinerà chilometri su chilometri, ecco perchè un bel paio di scarpine da neonato diventano indispensabili, meglio ancora se di una costosissima marca, così i genitori del bebè storceranno il naso al solo pensiero di tutte le cose utili che avrebbero potuto acquistare con la stessa cifra.

Vestiti frù frù.
Una mamma solitamente non ha molto da fare in casa e non vede l'ora di avere un bel mucchio di mini vestitini per poterli stirare per bene.
E' quindi giusto e doveroso da parte di parenti e amici arricchire il guardaroba del bimbo con abitini pieni di nastrini che si stropicciano al solo sguardo, di collettini da tenere sempre ben inamidati, di minuscole taschine con mille pieghe e di bottoncini che solo le mani di un folletto riuscirebbe ad abbottonare.
Di questi abiti deliziosi son piene le boutique, potete sbizzarrirvi e prepararvi a fare un mutuo per l'acquisto, i genitori del bimbo che li riceverà ne saranno entusiasti!

Giochi rumorosi.
I timpani di una mamma o di un papà reggono a mala pena tutto il chiasso che il loro bimbo può fare senza l'ausilio di oggetti vari, ecco perchè, se si vuol portare un genitore a varcare e oltrepassare la soglia della sopportazione è necessario dotare il bimbo di giochi che fanno chiasso. In questo campo c'è una vasta scelta, dai mezzi di trasporto che simulano il rumore dell mezzo originale, agli strumenti musicali con millemila musichette foratimpano.
E vedrete la gioia negli occhi del bimbo che scarterà questo tipo di regalo...e se riuscite a sbirciare con la coda dell'occhio, riuscirete anche a vedere il terrore nel volto dei suoi genitori.

Armi giocattolo.
Un genitore è sempre attento a cambiare canale quando al tg danno notizie cruente, si impegna ad insegnare al proprio figlio il rispetto per il prossimo e spera che un giorno, quando il figlio sarà grande, si batterà contro ogni forma di violenza.
Per riportare questi illusi genitori con i piedi per terra, è indispensabile che il bimbo abbia un arsenale fornito. Cari amici e parenti, non lasciate che il bimbo di questi poveri genitori rimanga all'oscuro dalla realtà, alla prossima occasione infiocchettate una bella pistola giocattolo o una spada di plastica!

Plastilina.
Quale regalo più adatto di questa storica pasta modellabile può acuire la fantasia?
E non parlo solo della fantasia del bimbo che ci giocherà, ma anche quella della mamma che dovrà usare l'ingegno per cercare di staccare questa terribile roba appiccicosa da ogni cosa animata e inanimata,a partire dalle fughe delle mattonelle, per passare alle unghie, finendo sui vestiti, sui capelli, sugli animali domestici e in ogni posto dove la suola sotto cui sarà finita la porterà!

Pennarelli indelebili.
I disegni dei bimbi sono l'espressione d'arte più bella, perchè mai una mamma dovrebbe voler eliminare certi capolavori quando il bimbo si "esprime" sui propri vestiti, nei propri arti, o nei muri di casa?
Con un pennarello indelebile si evita che una mamma ammazza-arte, cancelli queste opere d'arte!

Oro.
Non c'è nulla di meglio per fare una bellissima figura, che regalare un gioiello ad un bimbo!!
Lui apprezzerà di sicuro.
Certo, quel braccialetto, finchè il bebè è piccolo non potrà indossarlo, ma appena cresce allora si che lo sfoggerà con i suoi amichetti dell'asilo!
No, forse all'asilo no perchè potrebbe perderlo...
Bhè, allora lo indosserà alle elementari!!!
No, alle elementari potrebbero rubarglielo....
Ecco, lo porterà di sicuro alle medie!!!
No, che figura ci fa un ragazzino con un braccialetto da bimbo...
Ok! lo porterà da adulto quando non gli interesserà del parere altrui!!
Peccato che avrà il polso troppo grosso per indossare un braccialetto da bebè;
ma a voi che importa... avevate fatto una così bella figura quando glielo avevate regalato!

Girello, box e affini
Le mamme moderne hanno tanti impegni, tante cose a cui star dietro e mentre puliscono casa e preparano la cena, chi accudisce al loro piccolino?
Una bella "gabbietta" per bebè le aiuterà certamente a districarsi nelle varie faccende!

Non avete ancora le idee chiare?
Nella lista non avete trovato il gioco giusto per irritare i genitori che presto andrete a trovare??
Nessun problema, se non volete proprio presentarvi a mani vuote, fermatevi in una bancarella del mercato e comprate un enorme gioco made in cina, con pochi eurini vi togliete il peso e il risultato è garantito.
E se avete acquistato il giocatolo giusto, nel giro di due ore, si sarà rotto scheggiandosi pericolosamente... ma state tranquilli, tanto ci son mamma e papà che faranno attenzione affinchè il bimbo non si faccia nulla!




Un grazie a tutte coloro che hanno partecipato alla discussione su "cose da mamme"(su face book) che mi hanno suggerito i "regali più detestati dalle mamme" da inserire nella lista

venerdì 11 giugno 2010

Che fine ha fatto Miks?

Per tutte coloro che se lo fossero domandato, ecco svelato l’arcano:

Facendo qualche km a ritroso...
A 21 anni mi son sposata e dal paesino in provincia di Cagliari, sono andata a vivere in quel di Venaria Reale in provincia di Torino.
Li ho imparato a fare la moglie, la casalinga, ho affinato il mio mestiere, ho provato a fare la segretaria, ho avuto tre figli e ho capito che tutto sommato vivere lontano dai genitori non è poi così essenziale come pensavo prima di sposarmi.

Sia io che mio marito (sardi entrambi) abbiamo sempre avuto il desiderio di tornare in Sardegna, la cittadina piemontese in cui abbiamo vissuto ben 12 anni, era molto carina e accogliente, ma la nostra terra cominciava a mancarci parecchio, così, appena ci si è presentata l’occasione, abbiamo preso armi bagagli e figli e siamo “tornati a casa”.

Il 12 aprile 2010 siamo sbarcati nella nostra isoletta, con al seguito un mucchio di scatoloni.

È due mesi che siamo tornati nel paesino in provincia di Cagliar, qualche scatola è ancora in giro per casa, ma bene o male ci siamo sistemati e cominciamo ad ambientarci.

Prima di partire mi son preoccupata di programmare sul blog i post del week end, per non lasciarvi senza il mio augurio di trascorrere un buon fine settimana pensando di riuscire in breve tempo a riprendere la mia attività nel web.

Invece le cose non sono andate come previsto, il tempo sembra non bastarmi mai, i bimbi son passati dal tempo pieno (quello che facevano in Piemonte) alla mezza giornata e così le mie “ore libere” si son dimezzate e tra una cosa e l’altra non ho avuto molto tempo da dedicare al blog.

Grazie a Dio io ho trovato subito qualche lavoretto da fare, ma ciò significa che il tempo per il mondo virtuale è sempre meno.

Il poco tempo che mi rimane per le frivolezze lo dedico a face book, cercando di seguire la fan page di cose da mamme (che in questo momento langue, ma riesce a sopravvivere grazie all’intervento assiduo di alcune care lettrici)

Ecco perché è un po’ che non mi si vede in giro per blog.

Spero (ora che comincio a trovare un briciolo di tempo in più) di tornare pian piano attiva tra le blogger…

venerdì 28 maggio 2010

L'infanzia

Da "Bambini e Genitori" 16^citazione

L'infanzia è come uno specchio che riflette,
più in là nella vita,
le immagini che gli si presentano.

Buon fine settimana.

venerdì 21 maggio 2010

Piccolo predicatore

Da "Bambini e Genitori" 15^citazione

Campbell Morgan, un famoso predicatore, disse:
"Quando avevo appena otto anni predicavo alla mia sorellina più piccola
che mettevo in fila insieme alle sue bambole davanti a me.
I miei sermoni erano le storie della Bibbia
che avevo prima ascoltato da mia madre


Buon fine settimana

venerdì 14 maggio 2010

Diventare quel che si è

Da "Bambini e Genitori" 14^citazione


Il tuo bambino sta già diventando il tipo di persona che sarà un giorno


Buon fine settimana!

venerdì 7 maggio 2010

Insegnamenti

Da "Bambini e Genitori" 13^citazione

Tutti i programmi televisivi sono educativi.
L'unica perplessità è: cosa insegnano?

Buon fine settimana!

venerdì 30 aprile 2010

Eredità

Da "Bambini e Genitori" 12^citazione

La migliore eredità che un genitore può dare ai suoi bambini
è quella di dedicare loro pochi minuti del suo tempo ogni giorno

Buon fine settimana!

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